Majestic Downfall «The Blood Dance» (2011)

Majestic Downfall «The Blood Dance» | MetalWave.it Recensioni Autore:
carnival creation »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1272

 

Band:
Majestic Downfall
[MetalWave] Invia una email a Majestic Downfall [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Majestic Downfall [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Majestic Downfall

 

Titolo:
The Blood Dance

 

Nazione:
Messico

 

Formazione:
Jacobo Còrdova - vocals, all intruments

 

Genere:

 

Durata:
1h 6' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Dalla mente del poli-strumentista Jacobo Còrdova nasce nell'Agosto del 2006 questo bellissimo progetto solista dedito ad un death/doom metal d'eccezione. Dopo aver militato per dieci anni e più nei Project Firestart e negli Antiqua, Còrdova creò questo figliolo, “Majestic Downfall” e, disco dopo disco, è arrivato a perfezionare sempre di più il sound, fino a giungere al suo picco massimo (finora), ossia il disco in questione, “The Blood Dance”, titolo apparentemente banale e semplice, ma vi assicuro che è soltanto una facciata in quanto contenutisticamente è composto da tutt'altra pasta.
E' una musica tendenzialmente espressiva ricca di pathos e di atmosfere lugubri come il genere richiede, tant'è che lo stesso Còrdova ha sentenziato che si tratta di “mournful doom metal” e non posso dargli nessun torto, di funereo ce n'è veramente tanto in mezzo ad ogni nota. Questa ora passata di devastazione consta comunque sia di brani considerevolmente lunghi di minutaggio e dal numero non indifferente, otto tracce della durata media di 7/8 minuti l'una non sono cosa facile per avvicinarsi ad un album come questo e di fatti l'ascolto può risultare arduo, soprattutto perchè occorrono almeno un paio di ascolti per digerirlo a dovere, tante sono le sfaccettature di cui è composto.
Questa danza del sangue inizia subito senza fronzoli aprendoci le porte mediante la stessa title-track, imponente e suggestiva, ma è con “From Black To Dead” che il ballo prende la sua forma più espressiva e struggente. Undici minuti di malinconia che oserei definire quasi plumbea per certi aspetti. Seguono altri importanti episodi tutti sulla stessa onda, fino ad una “Army Of Salvation”, magnifico brano tra i più riusciti del lotto seppur lontanamente opethiana come canzone. Veramente stupefacente è il suono generale che l'artista è riuscito ad amalgamare, sfruttando tutta la sua decennale esperienza, ma soprattutto una dose di ispirazione che si evince da ogni traccia, da ogni nota, da ogni sussulto e dal modo di cantare. Solo Akerfeldt degli Opeth mi aveva convinto così tanto per quanto riguarda il growl, ma vedo che il Còrdova si difende bene.
Io consiglio questo disco vivamente a tutti coloro che intendono ascoltare un album come pochi ce ne sono ultimamente e che non hanno paura di affrontare dei bpm un po' più bassi del normale ma mai estremizzati. E' perennemente presente la componente death metal che alza un po' il tiro per cui non si rischia di far passare minuti interi tra un colpo del kick e un altro del rullante. Veramente stupefacente, in entrambi i sensi. Spero non diventi mai mainstream come tanti suoi colleghi doomsters.

Track by Track
  1. The Blood Dance 80
  2. From Black To Dead 80
  3. Majestic Embrace 75
  4. Dimension Plague 75
  5. Army Of Salvation 90
  6. An Untravelled Road 75
  7. Cronos 85
  8. On Silent Wings 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 50
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
78

 

Recensione di carnival creation » pubblicata il --. Articolo letto 1272 volte.

 

Articoli Correlati

News
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
Concerti